Il Microchip

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Si sta verificando sempre più spesso che i veterinari non trovino il microchip che un gatto dovrebbe avere inserito. Questo sia in gatti nati in Italia che importati. Premesso che un conto è avere un microchip e non riuscire a leggerlo perchè “smagnetizzato” (ma in questo caso lo si sente o lo si vede ad un rx) e un altro é non averlo proprio. Il microchip serve ad identificare un gatto. Il microchip non fuoriesce col tempo, ma solo appena inserito; quindi vi chiediamo queste cose:

  1. Quando fate inserire il microchip ai vostri cuccioli chiedete al veterinario di verificarne la presenza in sede alcuni minuti dopo l’inserimento, specialmente nei gatti a pelo lungo/semilungo, perchè il chip può fuoriuscire nel momento in cui il veterinario ritira la siringa.
  2. Se fate arrivare un cucciolo dall’estero chiedete ESPRESSAMENTE all’allevatrice di far verificare la presenza del microchip prima di spedire il gatto.
  3. Una volta arrivato il gatto in Italia fate subito verificare da un veterinario la presenza del chip stesso.
  4. TUTTI i gatti provenienti dall’estero devono essere microchippati all’estero e vaccinati contro la rabbia, diversamente l’AFeF non li trascriverà visto che trattasi di importazioni illegali.
  5. Vi ricordo anche che i gatti provenienti dall’Ucraina devono avere passaporto/libretto ucraino e non di altri paesi e devono avere la titolazione anticorpale per la rabbia; quindi difficilmente si potrà importare dall’Ucraina un cucciolo che abbia meno di 6/7 mesi.

ELEONORA RUGGIERO

Presidente Libro Origini AFeF